Islanda cosa mangiare
La cucina islandese, è molto semplice, si basa prevalentamente sui prodotti del territorio, e risulta tra la più genuina al mondo, il pesce nuota in acque immacolate e il bestiame pascola libero nei campi, beve acque incontaminate e respira aria pulita. Se decidete di mangiare al ristorante sappiate che non sarà una scelta proprio economica, l’islanda è cara e il cibo non fa eccezione, se non avete intenzione di spendere molto, una valida alternativa è comprare il cibo al supermercato (bonus e kronan le principali catene), e poi cucinarlo, sappiate che a parte gli alberghi, avrete quasi sempre una cucina a disposizione attrezzata di tutto, oppure, esiste sempre il cibo da strada, fast food, tavole calde e i chioschi di hot dog (definiti i più buoni al mondo) non mancano, dimenticatevi i mcdonald, dopo la crisi del 2008, visti gli elevati costi d’ importazione, i tre mcdonald che erano presenti nell’isola, hanno chiuso i battenti. Originale e soprattutto salutare è la cucina al vapore, che sfrutta l’abbondante calore geotermico dell’isola per cucinare qualsiasi cibo, se avete i minuti contati per il pranzo, recatevi al ristorante kjot & kunst restaurant di Olafur Reynisson, nelle sue cucine l’elettricità è bandita e le pietanze arriveranno a tempo di record, l’acqua, grazie al vapore geotermico (165°) bolle in 10 secondi esatti, le patate in 12 minuti e il pesce in 3 minuti.
PESCE
La pesca, rappresenta la maggiore risorsa economica del paese, la varietà e la qualità del suo pesce e dei suoi crostacei è tra i primi posti al mondo, ad Hofn la capitale islandese dei crostacei, viene dedicato persino un festival annuale. Tra le cose più buone che abbia assaggiato in Islanda, la zuppa di aragosta, rimane al primo posto, sappiate che per gli islandesi le aragoste sono i nostri scampi, il pub Svarta Kaffid (Laugavegur 54) di Reykjavik si dice che faccia la zuppa più buona della città, confermo la sua bontà, viene servita in una forma di pane tonda, che fa da piatto e che poi si può mangiare. Se siete sempre nella capitale e avete voglia di pesce, fiondatevi al porto ed entrate al Saegreifinn, vi aspetteranno le specialità del giorno pronte da grigliare, tutti i piatti vengono serviti con l’immancabile zuppa di aragosta. Altri pesci che potrete trovare facilmente nei menù dei ristoranti sono l’ Halibut, il pesce gatto, la razza, il salmone, la trota d’acqua dolce, il merluzzo, la balena, il cui sapore assomiglia più ad una bistecca che a del pesce, poi non manca il baccalà , quello islandese è tra i più buoni al mondo, si dice che il miglior posto dove mangiarlo sia il Siggi Hall Restorant .
Gli Islandesi quando hanno voglia di uno snack sfizioso, mangiano l”hardfiskur”, lo trovate dovunque, si tratta di strisce di Eglefino (pesce nordico simile al merluzzo) essiccato e burroso.
CARNE
E’ l’ agnello il protagonista principale, è veramente dovunque, vivono liberi pascolando allo stato brado, è per questo che rappresentano il pericolo numero uno per gli automobilisti, possono attraversarvi all’improvviso la strada, occhi aperti. Oltre ai classici piatti di carne, potete trovare carne di renna o cavallo ed il pulcinella di mare, chiamato Puffin o Lundi, questi piccoli volatili vivono solo in alcune isole nel mondo, ma tranquilli, non è in via d’estinzione, ce ne sono cosi tanti, che l’unico modo per tenere a bada la popolazione, è mangiarli, il gusto è molto intenso e particolare, l’ho mangiato affumicato e non mi è piaciuto, sicuramente alla griglia sarà molto più buono. Non potete lasciare l’ Islanda senza assaggiare i suoi hot dog, carne di agnello, insaccata in budello naturale, che schiocca, una volta addentati, nel centro di Reykjavik esiste un piccolo chiosco chiamato “Baejarie Beztu Pylsur” ( tradotto: gli hot dog più buoni del mondo) in effetti ,viene citato ovunque per questo primato , dalle guide alle riviste specializzate.
BEVANDE
L’islanda possiede un record insolito, risulta il maggior consumatore procapite al mondo di Coca-Cola. La birra non manca, le nazionali sono la Thule, Viking ed Egils, ma ce ne sono tantissime altre, sempre locali. Arrivato in Islanda, l’acqua da bere, fu tra le prime cose che cercai, non riuscendone a trovare nemmeno nei banconi del secondo supermercato, chiesi spiegazioni e la risposta fu: “ Hai sete ? Apri il rubinetto” , tutta l’acqua in Islanda, è potabile ed ho proprio un buon sapore. Se cercate qualcosa di più “forte” chiedete del Brennivin, la bevanda nazionale per eccellenza, un liquore aromatizzato al cumino, ottenuto distillando le patate.
DOLCI
Sono buoni e particolari, uno su tutti lo Skyr, lo trovate ovunque ed in vari gusti, ricorda lo yogurt, ma è più simile al formaggio per la lavorazione. Quello più buono viene preparato da fattorie a conduzione familiare, che oggi praticamente, sono in via d’estinzione, la preparazione comincia con il bollire il latte scremato a cui, successivamente, viene aggiunto il caglio di vitello che farà coagulare il latte, dopo un pò, la cagliata viene posta su un canovaccio e viene filtrata per rimuovere il siero, per finire, viene fatto riposare per una notte. L’indomani mattina, la colazione è servita, gusto cremoso e poco calorico, basta aggiungere un po’di zucchero e se disponibile, vi consiglio un po’ di panna, semplicemente delizioso. Altri dolci tipici sono le crepes islandesi aromatizzate alla cannella e l ‘ “Astarpungur” palline di pasta fritta, molto simili alle nostre ciambelle.
I PIATTI “DISGUSTOSI”
Nel lontano passato, quando il cibo era scarso, gli islandesi hanno imparato a non buttare via nulla e a rendere mangiabile tutto ciò che appariva commestibile, è per questo, che ancora oggi, è possibile assaggiare dei piatti, diciamo particolari .
Slatur
Un litro di sangue di pecora freschissimo, questo è l’ingrediente principale di questo piatto. Al sangue, una volta filtrato, vengono aggiunte due tazze di acqua fredda, due cucchiaini di sale, avena, della farina di segale e dei pezzi di grasso fresco, dopo avere mescolato il tutto, possibilmente con le sole mani, l’impasto viene inserito in delle sacche, ricavate dallo stomaco delle pecore che vengono cucite, dopo un’ora in acqua bollente lo slatur è pronto, gli islandesi, compresi i bambini, ne sono golosi, ha la consistenza di una torta ma il gusto è molto più intenso intenso ed il sangue si sente.
Hakarl – Carne di Squalo Putrefatto
Si dice che solo i veri uomini riescano a mangiarlo senza vomitare, i centri di produzione si trovano per legge fuori dai centri abitati perché l’odore è cosi terribile da provocare conati di vomito, il centro di produzione più importante si trova a 3 ore dalla capitale, non lontano da Stykkisholmur con una piccola deviazione dalla strada 54, arriverete alla fattoria Bjarnarhofn dove la famiglia Hildibrander da decenni produce questa “mostruosità”, l’attrazione principale, oltre al museo, è un capanno di legno dove viene fatta essiccare la carne dello squalo (della Groenlandia) che se consumata fresca vi farebbe vomitare subito sangue, in quanto contiene un’enorme quantita di acido urico, gli islandese per diverso tempo hanno cercato una soluzione per renderla commestibile, vista l’abbondanza, e alla fine ce l’hanno fatta, bastava semplicemente lasciarla imputridire. Lo squalo appena pescato viene tagliato in tranci da 5-10 kg che vengono posti in contenitori di legno per farli frollare per 8 settimane, successivamente i tranci, vengo lasciati per 3-4 mesi appesi nell’essicatoio, in balia degli elementi naturali, comprese mosche ed insetti vari. Se avete intenzione di assaggiarlo vi consiglio di farlo prima di visitare l’essicatoio, purtroppo la puzza del capanno mi ha cosi nauseato che non sono riuscito ad assaggiarlo, ma a quanto pare, chi è riuscito a farlo dice che il sapore è più buono dell’odore, ed è come mangiare formaggio stagionato dal sapore di ammoniaca. L’ Hakarl fa bene allo stomaco ed in passato veniva usato come medicina, mentre ancora oggi, la sua pelle essiccata, è cosi dura che viene usata come carta vetrata.
Svið
Testa di pecora completa di tutto, spaccata in due e abbrustolita sul fuoco
Súrsaðir hrútspungar
Polpette di testicoli di montone conservati nel siero di latte
il 18 luglio con vela tour ci recheremo in Islanda, grazie per gli ottimi consigli.
buongiorno,
si possono trovare alimenti gluten free nei supermercati o nei ristoranti?
Ciao Alessia, per i ristoranti ti conviene chiedere prima di entrare, non ne sono sicuro, ma credo che la catena più grossa di supermercati islandesi “bonus” abbia il suo reparto “gluten free”
Grazie per l’info!
Ciao! Ma se si è vegetariani si sopravvive lo stesso? 😀